Piccoli e costosi, i pinoli accompagnano la storia dell’uomo da molto tempo. Oggi li ritroviamo tra gli ingredienti fondamentali di uno dei sughi che hanno fatto la storia della cucina italiana nel mondo: il pesto alla genovese. Storia La fama dei pinoli parte da molto lontano. Già i greci li adoravano come ingrediente per produrre […]
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La parte utilizzata in cucina è il frutto costituito da bacche violacee, il cui aroma molto pungente e aromatico ha un leggero retrogusto resinoso. Prima dell’uso vanno leggermente pestate perché rilascino meglio il loro aroma.
Rabarbaro è il nome di numerose piante erbacee utilizzate sia in pasticceria sia per la produzione di liquori sia per scopi terapeutici. Storia Il rabarbaro è una pianta dalle antichissime tradizioni, utilizzato da sempre a scopi medicinali. Le prime testimonianze ci arrivano dalla Cina, circa 2000 anni prima di Cristo, ma poi proseguono nei secoli a […]
Le lenticchie sono il tipico piatto di capodanno, quando, assieme al cotechino, formano la coppia perfetta per augurare e augurarsi un nuovo anno all'insegna dell'abbondanza. Pare che la trazione derivi dal fatto che un tempo fosse consuetudine regalare un borsellino pieno di questi legumi proprio il 31 dicembre, con l'augurio che si trasformassero in soldi.
Sebbene il nome ne suggerisca la presenza, il garofano non ha nulla a che vedere con questa spezia che, invece, si ricava dai boccioli acerbi ed essiccati di una pianta della famiglia del mirto e dell’eucalipto, originaria delle Molucche.
Timo è un nome molto generico e indica volgarmente almeno un centinaia di specie erbacee spontanee e coltivate. Per questo bisogna stare molto attenti quando si parla di questa erba officinale e specificare bene a quale specie ci si sta riferendo.
Il profumo della montagna passa non solo attraverso la resina degli abeti rossi e dei pini, i fiori che riempiono i pascoli in estate, o il latte dei tanti alpeggi. Passa anche attraverso uno dei pani più poveri e rustici, ma anche più buoni: il pane di segale.
Sedano che cresce sulle pietre. Questo il significato del nome del prezzemolo, che deriva dal greco petroselinon. Dalle pietre alle tavole di tutto il mondo ne ha fatto di strada questa piccola pianta verde, diffusa e usata a tal punto da finire al centro di diversi modi di dire.
Pare che il sesamo sia uno dei condimenti più antichi utilizzati dall’uomo. Non è un caso che se ne trovi menzione in alcune tavolette d’argilla di epoca sumera, datate 2.300 anni prima di Cristo. Di sicuro lo usavano anche a Babilonia, nei dolci, per ricavarne vino e alcool, ma anche olio e cosmetici.
La camomilla nell’immaginario collettivo è legata indissolubilmente a un dolce riposo, a sogni piacevoli, al relax. Ma è solo uno dei tanti usi terapeutici a cui si presta questa pianta, che in nomenclatura binomiale prende il nome di Matricaria chamomilla, più comunemente conosciuta come camomilla comune.
L’olivello spinoso ha un nome difficile: Hippophae rhamnoides. Facile però intuire che faccia riferimento ai cavalli. L’etimologia di Hippophae infatti richiama la parola greca hippos, ma esistono diverse tesi sulla sua origine e significato: c’è chi dice che il succo delle sue drupe venisse usato per schiarire e dare lucentezza al mantello dei cavalli, chi che le drupe venissero somministrate ai cavalli per ucciderli, chi invece che i greci mescolassero i ramoscelli di questa pianta alla biada per far crescere i cavalli più in fretta.
La cucina nordica ne fa grande uso, e anche in Italia si tratta di un ingrediente che si inizia a vedere nelle cucine dei cuochi che amano sperimentare: sto parlando dei licheni, splendido esempio di cooperazione fra specie diverse.