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Conosciamo e assaggiamo i “fortune cookies” perché ci vengono serviti a fine pasto nei ristoranti cinesi, soprattutto negli Stati Uniti dove non mancano mai, ma questi biscotti sono in realtà invenzione di un cuoco giapponese.

Come tutte le cose che coinvolgono Nuova Zelanda e Australia, entrambi i Paesi rivendicano le origini di questa ricetta. Si tratta di un dessert molto semplice: una deliziosa e soffice meringa che all’interno ha un cuore tenero.

Si racconta che quando Trieste, ai primi dell’Ottocento, si apprestava a ospitare la principessa Sissi in visita al castello di Miramare, pasticcieri e chef si sfidavano in gare gastronomiche per inventare nuove ricette. Fu così che in una pasticceria del centro apparve per la prima volta un dolce di pasta sfoglia ripieno di frutta secca e candita. Sopra una […]

Fuori dalla regione tutti la chiamano “fiorentina”, per i toscani ha un nome solo: bistecca, ricavata dalla razza bovina autoctona della Val di Chiana. Un vero e proprio marchio di fabbrica della toscanità.

Può essere domestica e selvatica ed entrambe arrivano a tavola. Fra le domestiche, dette anche mute, quelle che rendono meglio in cucina sono l’anatra autunnale, grande, grassa, con carne dal sapore deciso, e l’anatra primaverile, più piccola, dalla carne più tenera e con il sapore più delicato.

Un buon brodo è già di per sé un’eccellente minestra. Si tratta infatti di un concentrato chiaro e saporito ottenuto facendo sobbollire in acqua carne, verdure, erbe aromatiche poi eliminate una volta che hanno ceduto i propri sapori.

L'aceto balsamico non deriva dal vino, ma è il naturale prodotto della lenta fermentazione del mosto d’uva cotto di pregiate uve di collina come Trebbiano e Sangiovese grasparossa. Questo tesoro raro e prezioso, conservato nelle acetaie del Modenese e del Reggiano, ha il suo divenire articolato e contrassegnato da una specie di cabala che impone l’osservanza di numeri, di botti e di travasi; di specifiche uve e di legni diversi.

Nasce da un'invenzione geniale: l'aggiunta alla pasta di cacao di nocciole tostate e tritate. Un matrimonio combinato e riuscito tra la forza del cacao e la dolcezza delle nocciole. Il segreto sta nella nocciola: la famosa varietà "Gentile delle Langhe", che cresce appunto sulle colline delle campagne a sud di Torino ed è rinomata per la sua qualità fine e gustosa

Di questa spezia, che ha un aroma simile a quello del limone, ma più pungente e piccante, si utilizza la radice fresca oppure essiccata. Nel primo caso, la radice può essere sbucciata, tagliata a fettine o tritata e quindi aggiunta a pietanze di pesce o di carne (specie se rossa). Oppure può essere grattugiata e poi strizzata in un tovagliolo […]

Difficile trovare una cucina in cui manchi fra le spezie la noce moscata. Indispensabile nel purè e nella besciamella, questo seme molto aromatico è apprezzato per quel suo perfetto mix fra dolce e piccante che arricchisce ogni piatto o preparazione in cui la si utilizza. A patto di dosare bene le quantità.

L'albero del cacao è uno dei più belli della vegetazione tropicale: potrebbe raggiungere e superare i dodici metri, ma per agevolare la raccolta dei frutti la sua altezza massima viene limitata a tre o quattro metri. La sua vita media oscilla tra i venti e i trent'anni.

Il nome dei coriandoli che invadono le nostre strade durante il Carnevale deriva dal fatto che un tempo dai carri di carnevale si lanciavano proprio i semi del coriandolo, ricoperti di zucchero colorato.