L’espressione superfood viene utilizzata in riferimento a cibi che si suppone facciano molto bene alla salute. Si tratta di prodotti talvolta esotici, che da un po’ di tempo ha invaso gli scaffali di erboristerie, negozi bio e molto spesso anche supermercati comuni. Facciamo qualche esempio di cibi definiti superfood, tralasciando i troppo comuni mirtillo, cacao e tutte le alghe.
Esempi di cibi
Fra i più famosi superfood possiamo annoverare le bacche di goji, bacche rosse di origine tibetana. Questa bacche hanno proprietà antiossidanti, che rallentano l’invecchiamento dell’organismo, combattendo i radicali liberi. L’utilizzo che se ne può fare dipende dalla forma in cui si trovano in commercio: essiccate, in polvere o liquide. Possono quindi essere utilizzate come snack, in un nutriente muesli, oppure pure all’interno di yogurt o insalate.
Un altro esempio di superfood è dato dagli asiatici funghi shiitake, letteralmente traducibili in funghi della quercia. Si tratta del secondo fungo più consumato al mondo, in grado di rafforzare il sistema immunitario e contribuire all’abbassamento del livello di colesterolo del sangue. È facile trovarli in commercio freschi, anche se la forma essiccata è ancora di maggiore reperibilità. Rientrano in piatti della tradizione giapponese, ma possono tranquillamente sostituire gli champignon in tante ricette comuni. Ottimi anche da crudi, con un gusto che ricorda quello della nocciola.
Elemento più autoctono per l’Italia sono i semi di canapa. Un tempo la canapa era ampiamente coltivata nel territorio nazionale, oggi è quasi scomparsa a causa del consumo di hashish e marjuana. I suoi semi, che non contengono sostanze psicoattive, possono essere tranquillamente venduti e sono una summa di virtù: ricchi in proteine, contengono un’ottima quantità di omega-3 e omega-6, oltre a essere una preziosa fonte di aminoacidi, magnesio e potassio. Si usano nelle insalate, nelle zuppe, nello yogurt.
Dal passato del continente sudamericano arrivano i semi di Chia, anch’essi ricchi di omega-3 e omega-6, oltre che di proteine, in questo caso però difficilmente assimilabili dal nostro organismo. Anche qui l’uso può essere il più vario: dalle zuppe alle insalate, fino alle decorazioni di piatti più o meno elaborati.
Altra voce nella lista è l’aglio nero. Ampiamente diffuso e consumato in Asia, si tratta di aglio che viene fatto fermentare grazie a una lunga esposizione a temperature elevate in presenza di alti tassi di umidità. In questo modo assume un tipico colore scuro, perde il caratteristico odore pungente e assume al palato un delicato retrogusto di liquirizia. L’aglio nero racchiude le proprietà antitumorali dell’aglio fresco e l’effetto probiotico che deriva dalla lenta fermentazione. Come la maggior parte degli alimenti fermentati contribuisce al riequilibrio della flora intestinale, e di conseguenza al rafforzamento del nostro nostro sistema immunitario.
Ricette
Barrette ai semi di zucca e bacche di goji
Smoothie al kiwi, ananas, zenzero e semi di Chia
This post was last modified by Sara Viterbi on 3 Maggio 2016.
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