L’utilizzo dell’alloro per creare la corona di laurea non è un caso: il nome stesso laurea deriva proprio dal nome latino di questa pianta, Laurus nobilis. Perché la stessa corona si usava come riconoscimento nell’antica Roma per poeti e saggi, ma anche a imperatori e consoli. Un segno distintivo inequivocabile.
Storia
L’alloro è una pianta sempreverde con portamento ad alberello o ad arbusto, che si presta molto bene alla potatura, quindi è da sempre usato per creare barriere e delimitazioni. La sua origine si perde nella storia, quando dall’Asia Minore si diffuse un po’ in tutta Europa. I Greci lo consacrarono quasi subito al dio Apollo, i romani lo assunsero come simbolo di saggezza e potere, i Celti lo utilizzarono per percuotere le donne e donare loro la fertilità.
Caratteristiche
In Italia l’alloro è una pianta tipica della macchia mediterranea, anche se è diffuso un po’ in tutti gli ambienti allo stato spontaneo o coltivato a scopo ornamentale oppure culinario. Le foglie, appena spuntate, sono lanceolate, di un bel colore verde acceso, che tende a scurirsi con il tempo. I fiori sono bianco giallastri, ascellari, di dimensioni contenute e compaiono normalmente fra marzo e aprile, per poi dare origine in autunno a piccole drupe che a maturazione sono di colore nero. Il periodo della fioritura è il migliore per raccogliere le foglie, essiccarle, e poi utilizzarle tutto l’anno in cucina. Attenzione solo a non confonderle con quelle del Prunus laurocerasus, anch’esso chiamato comunemente lauro e anch’esso componente di molte siepi di parchi e giardini: si tratta di una pianta velenosa.
Proprietà
In erboristeria e in farmacia è in vendita normalmente l’olio essenziale di alloro. Lo si utilizza per slogature, contrazioni muscolari, artriti e dolori reumatici. All’alloro vengono attribuite funzioni digestive, espettoranti, toniche e stimolanti. Con le foglie fresche si prepara un’ottima tisana da fine pasto. L’alloro viene utilizzato anche per profumare ambienti e armadi, anche e soprattutto in funzione anti tarma.
Impieghi in cucina
In cucina si utilizza in molti piatti, dalla carne al pesce, fino anche ai dolci. In Inghilterra infatti è abitudine inserire una foglia di alloro nel latte bollente per la preparazione della crème brulée. In Italia, invece, si usa nelle preparazioni in umido, nel bollito di pesce, nell’anguilla, nella selvaggina, nei legumi, nei fichi da seccare, e in molte altre preparazioni. Si utilizzano sia le foglie secche che quelle fresche, ma queste ultime rischiano di avere un gusto troppo intenso e conferire dei toni amari alle pietanze. In alcune regioni vengono utilizzati anche i frutti essiccati grattugiati, per insaporire i piatti. Gli stessi frutti si utilizzano anche per preparare diversi liquori, fra cui il laurino.
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This post was last modified by Sara Viterbi on 3 Agosto 2016.
- 3 Agosto 2016 @ 12:33:21
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