Timo è un nome molto generico e indica volgarmente almeno un centinaia di specie erbacee spontanee e coltivate. Per questo bisogna stare molto attenti quando si parla di questa erba officinale e specificare bene a quale specie ci si sta riferendo. Quando invece leggiamo una ricetta, possiamo stare sufficientemente tranquilli che parlando di timo l’autore si riferisca alla più comune di queste specie, ossia il Thymus vulgaris
Storia
Si tratta di un’erba piuttosto antica, conosciuta e utilizzata dall’uomo da circa 12.000 anni sia come complemento in cucina, che come medicamento. Il suo nome potrebbe derivare dal latino tymis o thymòsus, letteralmente “che ha profumo”, oppure dal greco thymòs, cioè anima, ma anche thymon, ossia coraggio. Gli usi che se ne facevano nel passato erano svariati. In Grecia era usanza che i guerrieri facessero un bagno nel timo per prepararsi alla battaglia, mentre nel Medioevo i soldati ornavano le loro armature con corone di timo intrecciato. Gli egizi invece lo utilizzavano come ingrediente dell’unguento usato per imbalsamare i morti, viste le sue proprietà antisettiche. Ancora i greci amavano aromatizzare il vino con un goccio di miele di timo, mentre i romani bruciavano rametti di timo per scacciare gli animali velenosi dai campi e dalle case. Oltre a ciò veniva utilizzato per conservare i cibi e purificare gli ambienti chiusi.
Caratteristiche
Si tratta di una specie suffrutticosa che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e che si trova abbastanza comunemente in natura, soprattutto in zone aride, dal livello del mare fino a quasi 900 metri di altezza. Si tratta di una pianta perenne, dall’aspetto e il profumo pressoché inconfondibili, che in natura arriva ad essere alta 30 centimetri, con fusti pelosi e ramificati, che dopo 4 o 5 anni tendono a diventare legnosi. Le foglioline appaiono piccole, allungate, con un colore che può virare dal grigio al verde, ricoperte di peluria, di forma lineare o leggermente lanceolata. I fiori nascono all’ascella delle foglie e sono riuniti in spighe, di colore che va dal bianco al rosato.
Proprietà
Le sue proprietà sono tante, su tutte quelle antisettiche, ma anche antifungine, antibiotiche, deodoranti, diuretiche e balsamiche. Lo si usa in caso di problemi respiratori e cattiva digestione, per combattere il mal di testa, calmare la tosse, lenire gli effetti dell’influenza. È anche un ottimo rinforzante per i capelli.
Impieghi
In cucina questa intensa erba aromatica si può usare praticamente ovunque: profuma brodi, sia di carne che di verdure, si sposa bene con il pesce, ma anche con la carne, in particolare manzo, agnello e pollo, oltre che con la cacciagione. Allo stato fresco dà un tocco in più anche alle insalate.
Ricette
Focaccia multicereali con olive e timo
Frittatine ai pomodori secchi, pecorino e timo
Branzino al cartoccio con limone, timo e olive
Ceci al lardo con timo e maggiorana
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This post was last modified by Sara Viterbi on 19 Gennaio 2016.
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