Gianduiotto

Nasce da un’invenzione geniale: l’aggiunta alla pasta di cacao di nocciole tostate e tritate. Un matrimonio combinato e riuscito tra la forza del cacao e la dolcezza delle nocciole. Il segreto sta nella nocciola: la famosa varietà “Gentile delle Langhe”, che cresce appunto sulle colline delle campagne a sud di Torino ed è rinomata per la sua qualità fine e gustosa, ricca di fragranti olii aromatici. Apprezzati da 130 anni nei Paesi di tutto il mondo, il gianduiotto torinese è considerato il cioccolatino made in Italy più tipico.

Ma a chi va il merito dell’invenzione? E in quali circostanze fu creato? L’idea si attribuisce a Michele Prochet, che già dal 1852 produceva quella pasta di cioccolato e nocciola che sarebbe stata poi messa in commercio come gianduiotto dalla Caffarel nel 1865. All’inizio ella produzione lo chiamavano “Giovu”, che in dialetto piemontese significa “cicca” e quindi bocconcino, ma anche “grillo” inteso come bizzarria.

A fare scattare a Prochet la scintilla creativa, secondo i cronisti dell’epoca, lo stato di necessità: il prezzo del cacao era salito alle stelle dopo il blocco continentale voluto da Napoleone e quindi era necessario “allungarlo” con altri ingredienti del territorio a buon mercato. Il segreto del successo sta però in un piccolo accorgimento: far colare la miscela di nocciole e cacao in modo che l’impasto si addensasse, senza perdere la sua “vaporosa” leggerezza.

Il tocco finale lo diede il “colpo di cucchiaio” sfociato in quel piccolo ceppo triangolare, spicchio o barchetta rovesciata dal profilo che ricorda l’ala del cappello della popolare maschera da cui prende il nome. Fu proprio Gianduia (originariamente Gian d’la duja, alias Gian del boccale) a conferirgli la fama: pare che sia stato “lui”, durante il carnevale del 1865, a distribuire alla folla quegli straordinari cioccolatini, autorizzando la Caffarel a battezzarli con il proprio nome per celebrare l’occasione. Il Gianduiotto, tra l’altro, è stato il primo cioccolatino ad essere incartato nella stagnola, in questo caso dorata.



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