Storia
La sua storia parte da molto lontano, molto presumibilmente dalla zona del bacino del Mediterraneo: alcuni dicono dalla Sardegna, altri invece parlano di Mediterraneo orientale. Fatto sta che già in epoca antica il suo uso era largamente diffuso. Si deve ai romani però il suo utilizzo in tavola, visto che prima era impiegato come pianta medicinale, oppure come semplice decorazione. I greci ad esempio lo usavano per abbellire la testa quando partecipavano ai banchetti per stimolare allegria e appetito. I romani lo usavano come simbolo per decorare le tombe, gli etruschi lo facevano rientrare nei loro riti magici. Si diffuse così tanto che Carlo Magno ne ordinò la coltivazione nel 795, con l’apposita ordinanza Capitulare de villis. Dopo un periodo di scarso consumo, il prezzemolo tornò alla ribalta nel corso dell’800, e ancora oggi allieta i nostri piatti.
Caratteristiche
Si tratta di una pianta biennale appartenente alla famiglia delle Apiaceae, cioè la stessa delle carote. Il suo nome scientifico è Petroselinum crispum, ma lo si può trovare indicato anche come Petroselinum hortense o Petroselinum sativum. Mentre qui da noi in Italia è comune utilizzare il prezzemolo a foglie lisce, in Francia, ma anche nei paesi anglosassoni, viene preferita la varietà a foglie ricce. Si tratta comunque sempre di una pianta erbacea molto rustica, di facile coltivazione, che nel suo primo anno di vita produce un ciuffo di foglie alto fino a 40 centimetri. Gli steli sono eretti, ramificati; le foglie sono incise, dalla vaga forma triangolare, lisce o arricciate. I fiori, che si formano solo al secondo anno di età, sono riuniti in ombrelle come da caratteristica della famiglia di appartenenza. Il loro colore è biancastro tendente al verde e la loro misura molto contenuta.
Il prezzemolo è una pianta molto facile da coltivare, nell’orto come nel balcone, all’interno di vasi. Lo si può seminare dalla primavera fino all’inizio dell’estate, ma molto più agevolmente lo si può trapiantare dopo averlo comprato in pressoché qualsiasi vivaio. Meglio tenerlo in luoghi freschi e ombreggiati e annaffiarlo ogni giorno per assicurarsi un raccolto fresco e aromatico. Le foglie, una volta raccolte, vanno conservate con lo stelo immerso in acqua o avvolto da carta assorbente umida. In questo modo si conservano per qualche giorno. In frigorifero possono durare anche un po’ di più, se tenute nella parte bassa ben asciutte e avvolte in carta assorbente o inserite in un sacchetto di plastica bucherellato per evitare marciumi. Altri metodi di conservazione prevedono la congelazione o la disidratazione. Nel primo caso però il prezzemolo va utilizzato solo per pietanze cotte, mentre nel secondo perde gran parte del suo aroma.
Proprietà
Il prezzemolo ha un ottimo contenuto in vitamine e sali minerali, per cui la sua aggiunta alle pietanze è un valido gesto salutare. In particolare si segnala la sua presenza di acido ascorbico (vitamina C), carotenoidi e tocoferolo, tanto che in passato si utilizzava per prevenire lo scorbuto. Ha proprietà diuretiche e spasmolitiche, ed è un valido rimedio contro l’alitosi. Le donne in gravidanza devono però limitarne l’uso, così come le persone con problemi renali.
Ricette
Linguine al pesto di pistacchi e prezzemolo
Filetti di merluzzo al vapore con burro al prezzemolo
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This post was last modified by Sara Viterbi on 19 Gennaio 2016.
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