Un tempo le carrube le portava la befana, il 6 gennaio di ogni anno ai bambini che avevano fatto i bravi. Assieme qualche mandarino e una manciata di arachidi. Ma le carrube avevano una marcia in più: erano dolci, decisamente dolci. Non che fossero facili da mangiare con quella buccia coriacea, ma regalavano sensazioni che era difficile trovare in altri frutti, almeno nelle famiglie povere. Merito del glucosio e del saccarosio, presenti abbondantemente in questo frutto
Storia
Oggi la destinazione di questo
Caratteristiche
Tecnicamente si chiama lomento e a differenza degli altri legumi non si apre sull’albero, ma cade a terra intero, per poi dividersi trasversalmente in singole sezioni. Ogni sezione contiene un seme: nero, duro, appiattito su una faccia e dalle dimensioni molto regolari. Non è un caso infatti che vengano chiamati carati, dall’arabo Qirat, che in greco diventa keràtion. La loro regolarità nelle dimensioni e nel peso li fece diventare nel tempo l’unità di misura per le pietre preziose. In Italia l’albero del carrubo (Ceratonia siliqua) è presente in maniera spontanea lungo le coste del Tirreno, dell’Egeo e dell’Adriatico pugliese. L’alberello è piccolo, raggiunge gli 8-10 metri al massimo, con una crescita molto lenta e una grande resistenza a caldo e siccità. È un albero sempreverde, con foglie composte, con 2-5 paia di foglioline ciascuna. I frutti ci mettono un anno a maturare e si raccolgono tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Giusto in tempo per la calza della befana.
Proprietà
La farina di carrube è ha un contenuto bassissimo di grassi ed è ricca di calcio e di ferro. 100 grammi di
Impieghi
In cucina, la
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This post was last modified by Sara Viterbi on 15 Aprile 2016.
- 15 Aprile 2016 @ 12:12:42
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