Non è sicuramente adatto ai palati deboli il rafano, con quel suo essere acre e pungente. Molto pungente. Sarà per quello, per quella sua capacità di riscaldare corpo e anima, che è diffuso soprattutto negli stati nordici e da noi in Italia soprattutto al nord est. In particolare in Veneto, dove si sposa con l’aceto per dare vita al cren: una salsa normalmente servita con il lesso, allo scopo di pulire il palato dal grasso della carne fra un boccone e l’altro.
Caratteristiche
Il nome scientifico del rafano è Armoracia rusticana e la sua famiglia di appartenenza è quella delle Brassicaceae. Il suo nome pare derivi da armoricus, ossia bretone, perché lì era diffusamente coltivato in passato, e da rusticus, probabilmente per il fatto che il suo portamento è parecchio disordinato. È una pianta erbacea perenne, che si riesce ancora a trovare anche allo stato selvatico, con foglie di dimensioni importanti, di colore verde scuro, e lunghe radici fittonanti, che sono la parte edule e più interessante di tutta la pianta.
Impieghi
Il suo utilizzo in cucina è diffuso soprattutto nelle regioni del nord europa, principalmente in accompagnamento a piatti a base di carne. In Francia e Germania lo si usa anche mescolato alla maionese, mentre in Polonia è normale aggiungervi il succo delle rape rosse, che con la loro dolcezza stemperano la base amara del rafano. Non disdegna nemmeno l’abbinamento con il pesce, magari crudo, magari ostriche. Tornando nel nostro paese lo si può trovare utilizzato in quasi tutto il nord Italia, oltre che in alcune zone della Basilicata, dove diventa ingrediente per pastasciutte, frittate, otre che della rafanata, preparata con uova, formaggio, salsiccia e radice di rafano.
Proprietà
Il rafano è anche conosciuto da secoli per i suoi utilizzi terapeutici. Gli vengono attribuite proprietà antiscorbutiche (per il contenuto di vitamina C), anticatarrali e depurative. Ma pare essere anche un valido aiuto in casi di inappetenza, cattiva digestione e stanchezza; si sta indagando anche sulle sue caratteristiche antibatteriche e antinfiammatorie. Il rafano è però sconsigliato per chi soffre di gastrite, ulcera e disturbi renali. Trascurabile il suo apporto di calorie: 20 Kcal ogni 100gr. Ma vi sfido a mangiarne 100 gr.
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