Il crescione è stato incoronato miglior cibo amico della salute, il numero uno in assoluto fra tutti i super-cibi. La ricerca americana ha tenuto conto di 17 nutrienti suggeriti dalla FAO e dall’Insitute of Medicine. Un tempo era esclusivamente un’erba spontanea, che cresceva vicino ai corsi d’acqua, nei pantani, perché le radici hanno bisogno di essere sempre bagnate. Oggi viene coltivato, visto l’uso, più o meno diffuso, di questa erba in cucina.
Caratteristiche
Il suo aroma pungente ha fatto sì che il suo nome scientifico sia Nasturium officinale, dal latino nasi tortium, cioè naso torto. Si tratta di una pianta della famiglia delle Brassicaceae, altrimenti dette Cruciferae, che ha un portamento normalmente strisciante e fusti cavi al loro interno. Le foglie sono suddivise in più foglioline, dall’aspetto lucido e la consistenza carnosa, i fiori sono bianchi, i frutti silique cilindriche in grado di contenere numerosissimi semi. L’uso alimentare di questa pianta viene fatta risalire alle antiche civiltà: persiani, romani, greci. I romani ne decantavano le doti da erba medicinale, in grado di combattere ogni sorta di malattia, i greci invece la consideravano una pianta afrodisiaca, da aggiungere anche alle pozioni d’amore. La sua coltivazione inizia nel XIX secolo, probabilmente ad opera dei francesi.
Si può ancora oggi raccogliere il crescione che cresce spontaneo in natura, ma bisogna fare ben attenzione alle problematiche sanitarie che possono derivare dall’inquinamento delle acque in cui cresce. In particolare è sconsigliato mangiare crudo il crescione raccolto nelle vicinanze di allevamenti o di pascoli. Per stare sicuri meglio affidarsi al crescione coltivato e che ormai si può trovare in numerosi banchi di ortofrutta.
Proprietà
Il crescione ha un elevato contenuto in vitamina C, tanto che nel passato è stato spesso utilizzato per prevenire e curare lo scorbuto. Ma è conosciuto anche per la ricchezza in fibre, antiossidanti, potassio, calcio, ferro, fosforo e iodio, oltre che preziosi microelementi. Gli vengono attribuite proprietà depurative, anti anemiche, antinfiammatorie e antiossidanti. Viene anche spesso utilizzato per rinforzare il cuoio capelluto e per prevenire i malanni della stagione invernale. Trascurabile invece l’apporto calorico: 32 kcal per 100 grammi di prodotto.
Impieghi
Il suo utilizzo in cucina è funzione del suo sapore leggermente amarognolo e piccante, che può ricordare il rafano e la senape. Viene utilizzato come componente di insalate miste, nelle frittate, come ingrediente per salse e maionese. Lo si utilizza anche cotto, semplicemente saltato in padella o come elemento principale di minestre e zuppe. In alcuni casi si utilizzano anche i semi, per creare salse che ricordano la senape.
Ricette
Cicoria e crescione all’arancia e mela
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