Prima è verde. Poi diventa giallo e si diverte a colorare i campi di buona parte della nostra penisola. Finisce tingendosi di bianco e affidando al vento i suoi tantissimi e minuscoli semini. Si tratta del tarassaco, un’altra erba spontanea che fa parte di quel piccolo gruppo di specie vegetali che tutti sono in grado di riconoscere.
Caratteristiche
Il Taraxacum officinale, della famiglia delle Asteraceae, è un’erba perenne molto comune in tutta Italia in prati, pascoli, campi, ai margini dei boschi, sulle sponde dei fiumi, lungo le strade. A livello mondiale la si trova ormai in tutti i continenti nelle regioni temperate e fredde. Non è una pianta che ha una lunga storia o tradizione: le prime testimonianze scritte ci arrivano infatti dal XV secolo, quando i semplici del tempo ne iniziano a studiare le proprietà, trovando questa pianta ottima a scopo diuretico e depurativo, oltre che per curare le ferite.
L’altezza a cui può arrivare il tarassaco varia fra i 10 e i 40 centimetri. Le foglie sono tipicamente riunite in una rosetta basale, sono allungate, lanceolate e incise, ma in maniera molto irregolare. Dal centro della rosetta parte un fusto liscio, cavo, senza ramificazioni, che porta alla sua estremità un capolino di colore giallo intenso costituito da un gran numero di fiori ligulati. Quello che infatti noi normalmente consideriamo il fiore del tarassaco, in realtà è un’infiorescenza formata dall’unione di tanti fiori. La radice è fittonante, abbastanza profonda, bruna e rugosa. Le infiorescenze ben presto si trasformano in uno scenografico semiglobo formato da semi provvisti di pappo, ossia di quella specie di paracadute grazie al quale il tarassaco diffonde i suoi semi nell’ambiente grazie all’azione del vento.
Il periodo ideale per raccogliere il tarassaco è l’inizio della primavera, quando le foglie sono ancora tenere e senza boccioli. Dopo averle pulite per bene, le foglie possono essere consumate crude, per arricchire le insalate miste, oppure cotte, come contorno o ingrediente di torte salate, minestre e altro. In realtà si consumano anche i boccioli, che normalmente vengono conservati sotto olio, sotto aceto, sotto sale o in salamoia, e pure i fiori, utilizzati per salse, per condire la pasta o per realizzare gelatine, confetture o uno sciroppo che spesso prende il nome di miele di tarassaco.
Proprietà
Il tarassaco è in grado di stimolare le funzioni del fegato e delle vie biliari ed è conosciuto principalmente per le sue proprietà depurative e diuretiche.
Ricette
Tortini di ceci con uova di quaglia e tarassaco
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This post was last modified by Sara Viterbi on 19 Gennaio 2016.
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