Un frutto per tutte le stagioni, economico, di facile reperibilità, veloce da preparare, morbido e nutriente. Non per nulla è uno dei frutti freschi più consumati al mondo e uno di quelli maggiormente importanti a livello commerciale, soprattutto per la zona dell’America centrale, dove la sua coltivazione è molto diffusa.
Storia
Eppure la sua origine è da ricercarsi in Asia, nella zona del sud-est, fra Malesia, Indonesia a Filippine, dove si possono ancora trovare nelle giungle diverse varietà selvatiche. Le prime tracce scritte della sua esistenza risalgono a circa il 600 a.C., quando troviamo la banana menzionata in testi religiosi buddisti. Nel vecchio continente arriva invece presumibilmente trecento anni dopo, grazie ad alcune spedizioni ordinate da Alessandro Magno. Le banane arrivano poi in Africa, grazie ai mercanti arabi e da lì si diffondono in tutta l’America centrale e meridionale. Oggi il banano è diffusamente coltivato in tutti i paesi della fascia tropicale e dalla fine del diciannovesimo secolo i suoi frutti sono oggetto di un fiorente commercio, anche grazie alla sua capacità di conservazione.
Caratteristiche
La banana che mangiamo oggi è comunque molto diversa rispetto a quella che doveva presentarsi ai nostri progenitori di diversi secoli fa. Così come il banano, passato attraverso un importante processo di miglioramento genetico. Quasi tutte le piante di banano oggi derivano da due diverse specie della famiglia delle Musaceae: Musa acuminata e Musa balbisiana, oltre che naturalmente dai loro ibridi. Il banano non è un albero, come siamo abituati a credere, ma una grande erba che in natura può arrivare anche ad altezze di 12-15 metri, mentre nelle piantagioni di solito non supera i 3 metri. Quello che noi identifichiamo come il tronco della pianta è in realtà formato dalle guaine fogliari arrotolate, e va a sostituire quello che dovrebbe essere a tutti gli effetti uno stelo. Il banano possiede poi un rizoma ricco di amido che gli permette di propagarsi in maniera asessuata. Perché i banani che vengono oggi coltivati sono piante sterili, incapaci di riprodursi.
È per questo che nelle banane in commercio non ci sono i semi, ma solo delle piccole linee nere che li ricordano. Tutta colpa di una mutazione naturale delle piante selvatiche, che migliaia di anni fa ha generato una pianta triploide, quindi con tre serie di cromosomi invece delle solite due. Questa caratteristica ha fatto sì che scomparissero i semi dal
Il
Proprietà
Si tratta di un
Impieghi
L’uso in cucina è molto vario: la banana si mangia tal quale come spuntino, finisce nelle coppe di gelato, nei muffin, nelle torte e in molte preparazioni dolci. In commercio, oltre che fresca, si trova anche essiccata o sotto forma di marmellata e succo.
Ricette
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