Corniolo

Il corniolo fa parte della grande categoria dei piccoli frutti dimenticati: un tempo ampiamente consumato, oggi è praticamente ormai scomparso dalle tavole, tanto che molti ne ignorano l’esistenza. Lo si può facilmente riconoscere per le sue imponenti fioriture gialle che lo fanno spiccare in boschi e giardini di tutta Italia. Perché oltre alla varietà selvatica, nel tempo sono state create cultivar selezionate che si distinguono per le foglie di diverse sfumature di colore. Spontaneamente è una pianta che si trova nei boschi radi o ai margini di prati, pascoli e zone coltivate di quasi tutta la penisola, anche se la sua presenza diminuisce andando da nord verso sud.

Caratteristiche

Le sue origini si perdono nell’Europa sud orientale e nell’Asia occidentale. L’etimologia del suo nome scientifico, Cornus mas, lo fa derivare da una parola di origine indoeuropea: kar, che vuol dire essere duro. In latino si è trasformata in cornus, ossia corno, per rimarcare la durezza del suo legname. Anche mas, che vuol dire maschile, ricorda le sue caratteristiche di durezza, in contrapposizione a un suo parente vicino, il Cornus sanguinea, che viene normalmente chiamato corniolo femmina o sanguinella. In questo caso il legno è molto più fragile.
Il corniolo è un arbusto, tuttalpiù un piccolo albero. Fiorisce molto presto in primavera, ricoprendosi di fiori gialli riuniti in ombrelle molto fitte, che compaiono prima delle foglie. Queste ultime sono opposte, di color verde brillante e acuminate. I frutti sono delle drupe che prendono il nome di corniole e maturano sul finire dell’estate, fra agosto e settembre. La maturazione è scalare, quindi serve una buona dose di pazienza per la raccolta. Con i frutti, di colore rosso acceso, la pianta si arricchisce notevolmente anche dal punto di vista ornamentale.

Impieghi

Con le corniole un tempo si producevano apprezzate marmellate dal gusto acidulo, ma anche salse e gelatine che potevano essere utilizzate per accompagnare carni oppure pesce. Per il consumo invernale le si conservava anche sotto spirito, sotto grappa, ma anche in salamoia, come le olive. Con le corniole si produce anche un particolare condimento lasciando i frutti macerare per tre o quattro settimane in aceto di vino. Il risultato è molto aromatico, e l’aceto così ottenuto si può usare per condire le verdure lessate, in particolare le patate.



Commento

This post was last modified by Sara Viterbi on 19 Gennaio 2016.

  • 21 Dicembre 2015 @ 11:48:42
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