L’Eriobotrya japonica è un piccolo albero in grado di raggiungere i 10 m di altezza, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Il suo nome botanico deriva dall’unione del termine greco erion, che significa lana, e botrys, ossia grappolo d’uva. Questo è dovuto al fatto che i fiori formano delle strutture simili a grappoli lanuginosi, dal profumo molto intenso, in grado di attirare le poche api attive nel periodo di fioritura, che corrisponde ai mesi invernali.
Storia
L’origine di questa pianta va ricercata in Cina, da cui prese la via del Giappone circa 2000 anni fa. Proprio qui ebbe una grande diffusione, ma solo a scopo ornamentale. Arrivò nel continente europeo nel settecento, sempre come albero ornamentale, per poi affermarsi come specie da frutto attorno all’ottocento. Dopo un periodo di buona diffusione e notorietà la sua coltivazione venne però abbandonata, se non altro per la difficoltà nelle regioni più fredde di portare la pianta a fruttificare. Pur essendo molto resistente alle basse temperature, gli inverni molto freddi impediscono la fase dell’allegazione, cioè il passaggio da fiore a frutto, se non altro per la scarsa – se non nulla – attività degli insetti impollinatori in quel periodo.
Caratteristiche
Il nespolo del Giappone si distingue molto facilmente grazie alle grandi foglie coriacee, dotate di una leggera peluria nella pagina inferiore. I fiori si sviluppano da novembre a febbraio, sono di colore bianco, riuniti in pannocchie molto numerose e dal profumo intenso. I frutti sono tecnicamente dei pomi, normalmente di piccole dimensioni, dalla forma rotondeggiante, ma che può anche essere periforme in alcune varietà. Il colore del frutto a maturità varia dal giallo all’arancione. I semi possono essere presenti in numero variabile da 1 a 5 e sono di un bel colore marrone lucido. I frutti dopo la raccolta hanno una durata molto ridotta, che arriva al massimo a una settimana, quindi vanno consumati molto freschi.
Proprietà
Si tratta di un frutto molto ricco d’acqua, in grado di apportare all’organismo una buona quantità di zuccheri immediatamente disponibili, oltre che sali minerali quali ferro, magnesio, manganese e selenio. Per questo sono un ottimo integratore in caso di attività fisica.
Impiego
L’impiego dei frutti in cucina normalmente non va oltre l’utilizzo tal quale, ma in alcuni casi vengono utilizzati per la produzione di succhi, marmellate e bevande alcoliche.
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This post was last modified by Sara Viterbi on 20 Maggio 2016.
- 19 Maggio 2016 @ 16:51:40
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